CASA ACQUISTATA AD UN'ASTA GIUDIZIARIA

Ho comprato all’asta dal Tribunale una casa che sapevo essere affittata, ma quando mi sono presentato all’inquilino dopo che il Tribunale mi aveva trasferito la proprietà dell’appartamento, ho avuto la sorpresa di vedermi esibire un contratto della durata di dieci anni rinnovabile per altri dieci, e con la preventiva rinuncia da parte del proprietario, allora sottoposto a pignoramento immobiliare, alla disdetta alla scadenza di dieci anni. Ho quindi motivo di temere che tutto questo sia stato organizzato in previsione della perdita della proprietà e in danno dell’eventuale acquirente. Come posso rimediare a questa situazione?

 

Secondo l’art. 2923 c.c., le locazioni stipulate da chi era soggetto a pignoramento e ad esecuzione forzata sull’immobile nel caso che l’inizio del rapporto di locazione sia anteriore al pignoramento, debbono essere accettate per la durata massima delle locazioni a tempo indeterminato e cioè secondo l’art. 1574 del codice civile per la durata di un anno. In realtà queste vecchie disposizioni devono essere poi ordinate con quelle dell’attuale disciplina delle locazioni e cioè con la legge n. 421/1998 in cui la durata passa effettivamente a quattro anni. Sennonché dal quesito propostomi dal lettore desumo che il contratto ha durata superiore a nove anni quindi in tal caso vale un’altra norma prevista anch’essa dall’art. 2923 del codice civile, secondo la quale, se la locazione non è stata trascritta presso la Conservatoria dei Registri Immobiliari in data anteriore al pignoramento, non c’è obbligo da parte dell’aggiudicatario di rispettarla (in questo senso la recente sentenza della Corte di Cassazione del 9 gennaio 2003 n. 111).

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