DIVISIONE: VIOLAZIONE E RIDUZIONE IN PRISTINO

La legittimazione passiva in ordine alla riduzione in pristino conseguente all’esecuzione, su immobile concesso in usufrutto, di opere edilizie illegittime, perché realizzate in violazione delle distanze legali, spetta al nudo proprietario, “potendosi riconoscere all’usufruttuario il solo interesse a spiegare nel giudizio intervento volontario ad adiuvandum, ai sensi dell’art. 105, secondo comma, cod. proc. civ., volto a sostenere le ragioni del nudo proprietario alla conservazione del suo immobile”. E ciò, “anche quando le opere realizzate a distanza illegittima abbiano riguardato sopravvenute accessioni sulle quali si sia esteso il godimento spettante all’usufruttuario in conformità all’art. 983 cod. civ.”.

Così la Cassazione, con ordinanza n. 33108 del 10.11.2021.

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