No al regime della cedolare secca per il nudo proprietario

Con la risposta n. 216 del 15.2.2023 (il cui testo è scaricabile dalla sezione “Banche dati” del sito Internet confederale, riservata agli associati), l’Agenzia delle entrate ha escluso dall’applicazione del regime fiscale della cedolare secca il nudo proprietario che, avendo la disponibilità ”di fatto” di una parte dell’immobile gravato di usufrutto a favore della madre, intenda locare lo stesso a terzi.

Il parere negativo dell’Agenzia è scaturito dalla considerazione della stessa che tale regime si pone in alternativa facoltativa rispetto al regime ordinario vigente per la tassazione del reddito fondiario, ai fini dell’Irpef, che (…) non è imputato al nudo proprietario ai sensi dell’art. 26 del d.p.r. 22.12.1986, n. 917. E ciò contrariamente a quanto ritenuto invece dal contribuente istante che a sostegno della propria tesi ha richiamato l’ordinanza n. 18330 del 25.6.2021 nella quale la Corte di Cassazione ha affermato il principio per cui “il titolare del diritto reale di nuda proprietà su un immobile che ne abbia la disponibilità di fatto, può concedere il bene in locazione, ed i canoni pattuiti concorrono alla quantificazione della sua base imponibile, secondo la previsione generale di cui gli artt.li 23 e poi 26, del d.p.r. n. 917 del 1986”

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