REQUISITI DELLA DISDETTA DI UNA LOCAZIONE ABITATIVA ALLA PRIMA SCADENZA

Ho affittato un appartamento di mia proprietà con un contratto di quattro anni rinnovabile per altri quattro (il tipo di contratto libero) a partire dal 1 febbraio 2000. Il 10 gennaio 2003 ho inviato mediante raccomandata, disdetta all’inquilino, indicando come motivazione la mia intenzione di usare l’immobile per adibirlo a mia propria personale abitazione. Questa disdetta è valida?

 

Secondo l’art.3 comma 1 lettera a della legge n.431/1998, la destinazione dell’immobile ad uso abitativo proprio del locatore, del coniuge, dei genitori e dei figli ed in genere dei parenti entro il secondo grado, è motivo di disdetta da comunicare almeno sei mesi prima della scadenza e quindi nel caso esposto dalla lettrice, almeno entro il 30 luglio 2003. Quanto alla sufficienza della disdetta, osservo che questa si limita sostanzialmente alla parafrasi del testo della legge, per cui a mio parere, visto che c’è ancora tempo, integrerei, prudentemente, la comunicazione già effettuata, con una indicazione, sempre per iscritto e sempre per raccomandata, un po’ meno generica ed un po’ più precisa dei motivi che inducono la lettrice a destinare l’appartamento locato a sua abitazione (per esempio, insufficienza dello spazio dell’appartamento ove essa si trova, necessità di ospitare familiari, e simili). Do infatti per scontato che l’esigenza prospettata sia vera e reale e che la sua genericità concerna esclusivamente la comunicazione, che è bene invece che sia, nei limiti del ragionevole, abbastanza precisa, proprio allo scopo di consentire al conduttore una prima verifica della verosimiglianza e plausibilità delle intenzioni del locatore.

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