AFFITTO DI AZIENDA
Sono proprietario di un vasto locale destinato a bar-pasticceria, ma negli ultimi tempi un po’ per mancanza di personale che, nonostante quello che si continua a dire sulla disoccupazione, in realtà non si trova, un po’ per il desiderio di ridurre il mio impegno, vorrei affittare per la parte destinata a bar, tenendomi la pasticceria. Che tipo di contratto posso scegliere per ottenere i risultati migliori in termini di reddito e di disponibilità dell’immobile?
Tutti i possibili schemi contrattuali adattabili al caso esposto dal lettore, presentano vantaggi e svantaggi. Tuttavia la soluzione migliore non è la locazione di una parte dell’immobile, il che presuppone la scelta di uno schema contrattuale tuttora eccessivamente rigido e di lunga durata e quindi del tutto anacronistico se confrontato con le attuali tendenze di regolamentazione delle attività economiche, di derivazione comunitaria, che non ammettono l’attribuzione di posizioni di privilegio nel mercato, in questo caso in favore dei conduttori, quali sono quelle, di durata delle locazioni e di indennità di avviamento, riconosciute in misura irragionevole dalla legge dell’equo canone tuttora in vigore per le locazioni non abitative. La scelta migliore appare invece la locazione del ramo o settore della azienda rappresentato dal bar, che nel caso corrisponde alla effettiva realtà delle cose, visto che l’azienda già esiste Tale tipo di contratto consente l’utilizzazione di uno schema contrattuale infinitamente meno rigido di quello della locazione immobiliare. Naturalmente esistono aspetti problematici di natura amministrativa da risolvere con il Comune, e di natura tributaria da affrontare con gli uffici tributari e con l’assistenza di un valido commercialista; ma vale certamente la pena di superare qualche complicazione iniziale, per disporre poi di un rapporto assai più duttile rispetto alle effettive esigenze di entrambe le parti e che oltre tutto non costituisce un espediente, ma aderisce alla situazione reale.