ANCORA SULLA SOSPENSIONE DEGLI SFRATTI
Ho saputo che la Corte Costituzionale ha, finalmente, reso nota la sentenza sulla legittimità della sospensione degli sfratti, che va ormai per i quattro anni, per le zone a tensione abitativa ed in favore degli inquilini che hanno più di sessantacinque anni o handicappati ed in difficili condizioni economiche. E’ stato ritenuto che la legge è del tutto regolare e giusta. Sono allibito: da oltre sette anni, pensando di essere ormai in porto, rinvio il matrimonio tentando di sfrattare una mia inquilina, anziana e che certo non nuota nell’oro e che per questo ha fatto numerose domande ad enti pubblici per ottenere un alloggio a condizioni per lei accettabili, e dopo tre anni di sospensione, pensavo ormai che fosse l’ultima. Ora invece si arriverà fino al giugno 2004, e dopo non c’è da sperare niente di buono. Intanto il Comune, al quale l’inquilina si è rivolta per avere un sostegno per un nuovo eventuale affitto, dice di avere finito i fondi e di non avere case disponibili. A questo punto sono io che non potendo rinviare ancora il matrimonio sono costretto a trovare una casa in affitto, senza nemmeno potere far pagare la differenza del canone all’inquilina, in quanto, come mi dice l’avvocato, lo sfratto è sospeso per legge e quindi il suo obbligo è solo quello di maggiorare il canone del 20%. Sono esasperato: ma come si fanno da noi le leggi e le sentenze?
La notizia è esatta: si tratta della sentenza n. 310 del 7 ottobre 2003, ma per favore, crede, per caso, di poter dire al Parlamento ed alla Corte Costituzionale come si debbono fare le leggi e le sentenze, allo stesso modo di come si direbbe all’allenatore della Nazionale, come si fa la squadra? Vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole, diceva Dante che, accortamente aggiungeva, e più non dimandare. E nemmeno pensi di montarsi la testa, affermando che il Governo ed il Parlamento fanno beneficenza ed assistenza a Sue spese: in realtà, se ci pensa bene, nessuno, in questo caso, fa beneficenza ed assistenza, le quali, per valere qualche cosa, debbono essere volontarie, e Lei invece non sfratta la Sua inquilina solo perché la legge lo vieta; ed aggiungo, nemmeno il Governo, il Parlamento e si potrebbe dire anche la Corte, fanno beneficenza ed assistenza, semplicemente perché la vera beneficenza si fa con i denari e beni propri e non con quelli degli altri (in questo caso, dei proprietari). E siccome Lei ha perfettamente ragione nel prevedere che a giugno 2004, la situazione sarà esattamente come ora se non peggio, e che quindi ci scapperà il solito decreto legge di ulteriore proroga, vuole un consiglio? venda la casa e ne compri una libera, ed auguri di tutto cuore cento anni di vita e di salute alla Sua inquilina, e che il Signore la conservi in modo da consentire a Governo, Parlamento e Corte di fare ancora ottime figure (a spese dei proprietari).